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dai GIORNALI di OGGI

Berlusconi

apre agli incentivi:

"Necessari aiuti all'auto"

2009-01-22

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Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

 

       

 

CORRIERE della SERA

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2009-01-22

e la fiat diffonde i dati sul bilancio 2008. "nessun aumento di capitale"

Auto, il governo si mobilita

Berlusconi: subito un tavolo

Il premier: "Ne discuteremo martedì a Palazzo Chigi.

Non si danneggi la concorrenza in Ue"

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

ROMA - Tavolo a Palazzo Chigi per discutere della crisi del settore auto. "Ho dato il via alla convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi, credo martedì prossimo, per discutere del settore dell'auto che ha avuto un calo profondo" ha annunciato il premier Silvio Berlusconi, a margine dell'inaugurazione dell'Anno Accademico della Scuola dei Carabinieri.

"DISPONIBILE DA SUBITO" - "Io - ha voluto chiarire Berlusconi nel giorno in cui la Fiat ha diffuso i dati sul bilancio 2008 - ho dato la mia disponibilità anche da subito. Il tavolo doveva essere convocato anche prima ma purtroppo il ministro per lo Sviluppo economico (Scajola, ndr) è stato colpito da una fastidiosa influenza". Rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni di Emma Marcegaglia in merito alle misure prese dal governo sulla crisi economica, Berlusconi ha assicurato che "il governo si sta interessando a questo e sta collaborando con gli altri Paesi europei. Ci siamo tutti detti - ha aggiunto - che le misure da prendere sarebbero dovute essere coordinate tra tutti i Paesi dell'Unione. Stiamo facendo questo e ci sono particolari settori in cui è necessario intervenire come ad esempio quello dell'automobile".

"NON SI DANNEGGI LA CONCORRENZA" - Tornando alle auto, Berlusconi ha assicurato che il governo è "in contatto con i Paesi europei e certamente anche con la Francia per vedere di produrre situazioni che non comportino diversità nella competizione concorrenziale tra i Paesi dei vari settori". Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha chiarito che al tavolo di martedì, "cui parteciperanno le organizzazioni dei produttori di auto, delle imprese di componentistica e dei concessionari", si esaminerà la situazione del settore e le linee di intervento concordate la settimana scorsa a livello europeo.

LA CRISI, GAZA E OBAMA - Al termine della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico della scuola ufficiali carabinieri a Roma, il premier è anche tornato a parlare della crisi economica in generale, ribadendo la necessità di essere ottimisti. "Il fatto di essere ottimista non significa non essere realista. Sono su una posizione assolutamente indiscutibile. Dipende molto da quello che faremo perché se ci fasciassimo la testa tutti quanti e dicessimo "basta siamo in crisi" non si consumerebbe più e ci metteremo i soldini sotto il materasso". "Che cosa l'ha colpita del discorso di insediamento di Barack Obama?" hanno poi chiesto al premier. Che ha risposto "L'entusiasmo, la passione. Tutti ci aspettiamo molto da lui. Dentro di me mi sento sicuro che questo "molto" verrà e non saremo delusi". Il premier è tornato anche sull'argomento Gaza e sull'ipotesi di inviare carabinieri nella Striscia. "Abbiamo dato la nostra disponibilità ma non siamo ancora arrivati a delle richieste che ci saranno penso rivolte prossimamente".

 

22 gennaio 2009

 

 

REPUBBLICA

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2009-01-22

Martedì prossimo si aprirà un tavolo per discutere della rottamazione,

già approvata in Francia e Germania: c'è anche un problema di concorrenza nella Ue

Berlusconi apre agli incentivi

"Necessari aiuti all'auto"

di VINCENZO BORGOMEO

Qualcosa si muove, anche in Italia, per gli incentivi alla rottamazione. E' lo stesso presidente del consiglio Berlusconi a spiegare che ormai "è necessario un intervento per il settore auto: ho dato il via alla convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi, credo martedì prossimo, per discutere del settore dell'auto che ha avuto un calo profondo".

BLOG, è giusto aiutare ancora l'auto?

D'altra parte pochi giorni fa la stessa Unrae, l'Associazione delle Case estere in Italia aveva ritenuta la nostra situazione di assoluta emergenza: "Il fatto che il Governo tedesco (dopo quello francese) abbia deciso un provvedimento di sostegno al rinnovo del parco circolante, con ben 2.500 euro per l'acquisto di auto Euro 4, in sostituzione di vetture con oltre 9 anni di anzianità - ha sottolineato infatti il presidente Unrae Salvatore Pistola - conferma l'esigenza anche in Italia di un intervento volto a stimolare il rinnovo del

parco circolante, che è tra i più obsoleti d'Europa".

Ad allarmare tutti gli operatori del settore auto c'è infatti il drammatico crollo delle immatricolazioni e degli ordini, registrato in Italia nelle prime due settimane di gennaio. Un crollo che può essere tamponato solo con gli incentivi alla rottamazione che, peraltro, erano già presenti lo scorso anno.

Cosa succederà quindi martedì prossimo? E chi ci sarà al famoso tavolo? "Sto attendendo conferme spiega berlusconi, comunque io ho dato la mia disponibilita' da subito: doveva essere convocato anche prima ma purtroppo il ministro dello Sviluppo e' stato colpito da una fastidiosa influenza''.

Il premier poi, rispondendo anche alle osservazioni venute da un'intervista della presidente della Confindustria Marcegaglia, conferma che il governo ''sta collaborando con gli altri paesi europei'' per fronteggiare la crisi. E ''naturalmente anche con la Francia per vedere di produrre situazioni che non comportino diversità nella competizione concorrenziale nei vari settori''. Le scelte del presidente Sarkozy, che ha varato un programma di stanziamenti a sostegno del settore dell'auto, avevano infatti posto un problema di concorrenzialità anche all'industria italiana. Dite la vostra

(22 gennaio 2009)

 

 

L'UNITA'

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2009-01-22

Per arginare la crisi dell'auto si muove il governo

"Ho dato il via alla convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi, credo per martedì prossimo, comunque io ho dato la mia disponibilità anche subito". Così il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, sulla crisi dell’auto. Un settore – ha spiegato il premier - "che necessita di un intervento". E poi ha avvertito: "altra cosa che facciamo è stare in contatto costante con gli altri paesi e naturalmente anche con la Francia per vedere di produrre situazioni che non comportino diversità nella competizione concorrenziale tra i paese nei vari settori".

L’annuncio del presidente del Consiglio è avvenuto nel giorno in cui la Fiat ha messo a disposizione del mercato i dati del 2008. Il gruppo di Torino ha comunicato che i suoi ricavi nel 2008 sono stati pari a 59,4 miliardi di euro, in crescita dell’1,5% rispetto al 2007: la performance dei primi nove mesi (+8,4%) è stata compensata dai cali registrati dalla maggior parte dei settori nel quarto trimestre (-17,2% rispetto al 2007).

Fiat si attende nel 2009 un calo del mercato dell'auto in Europa occidentale dell'11%. Il calo atteso in Italia è del 10% circa. In Italia il gruppo si attende una quota di mercato del 33%. Nonostante la dura crisi che investe il mercato mondiale dell'auto, Fiat chiuderà in utile anche il 2009. Il colosso torinese prevede infatti per il 2009 un utile netto di gruppo superiore a 300 milioni di euro e un risultato di gestione ordinaria superiore a 1 miliardo di euro. Gli oneri per ristrutturazione ammonteranno a oltre 300 milioni mentre il cash flow industriale netto sarà superiore a un miliardo di euro con un indebitamento netto industriale inferiore a 5 miliardi di euro.

Per il 2009 inoltre non saranno distribuiti dividendi. I dati della società non sono piaciuti alla Borsa. Dove Fiat è scesa anche per poco tempo sotto i 4 euro.

22 gennaio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-01-22

Fiat, gestione ordinaria record

Ma l'utile 2008 cala del 16,2%

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Tra ottobre e dicembre scorsi, ricavi in calo del 17,2%. Giù anche l'utile. Per l'esercizio in corso prevista una riduzione del 20% nella domanda di suo prodotti. Sull'intero 2008 gestione ordinaria record. Ma il titolo crolla in Borsa

 

I ricavi del gruppo Fiat, nel 2008, hanno raggiunto 59,4 miliardi di euro, in crescita dell'1,5% rispetto al 2007: la significativa performance dei primi nove mesi (+8,4%) è stata compensata dai cali registrati dalla

maggior parte dei settori nel quarto trimestre (-17,2% rispetto al 2007).

Il gruppo ha chiuso, comunicano dalla società, lo scorso esercizio con il suo più alto risultato della gestione ordinaria, pari a 3,4 miliardi di euro (+4%): gli incrementi conseguiti dalle macchine per l'agricoltura, dai veicoli industriali e dalle auto di lusso hanno più che compensato i cali registrati da Fiat Group Automobiles, dai componenti e dalle macchine per le costruzioni.

L'utile netto del gruppo Fiat nel 2008 è stato di 1,7 miliardi di euro (in calo del 16,2% rispetto al 2007; in aumento del 15% a condizioni omogenee).

Sul quarto trimestre i ricavi scendono del 17,2% a 13,09 miliardi con una flessione del 19,3% per il solo settore auto a 6,33 miliardi di euro. L'utile netto, dal canto suo, scende a 180 milioni di euro rispetto ai 597 dell'analogo periodo del 2007, a fronte di un utile della gestione ordinaria pari a 663 milioni con una contrazione del 30%.

Per preservare la liquidità il consiglio di amministrazione Fiat non proporrà dividendi per il 2008, ad eccezione di quelli destinati alle azioni di risparmio (25 milioni di euro, come stabilito dallo Statuto della società). Il programma di acquisto di azioni proprie è stato per il momento sospeso.

Andamento 2009. La Fiat dice di attendersi "un andamento disomogeneo dei risultati trimestre su trimestre, con un primo trimestre che sarà particolarmente difficile". È quanto si legge nella nota diffusa dopo il cda, dove si aggiunge che "lavorando per il conseguimento degli obiettivi, il gruppo Fiat continuerà a implementare la strategia di alleanze mirate, al fine di ottimizzare gli impegni di capitale e ridurre i rischi". "Miglioramenti - afferma la Fiat - dovrebbero essere visibili nei restanti tre trimestri del 2009, in quanto si inizierà a sentire l'effetto delle azioni di ristrutturazione". Comunque, il gruppo Fiat prevede sull'intero 2009 un calo del 20% della domanda globale dei suoi prodotti ed un utile netto superiore ai 300 milioni di euro. Inoltre conta di chiudere l'anno con un risultato di gestione ordinaria superiore ad un miliardo di euro, oneri di ristrutturazione pari a circa 300 milioni di euro e cash flow industriale netto del gruppo superiore a un miliardo di euro con un indebitamento netto industriale inferiore a 5 miliardi di euro.

La Fiat, infine, smentisce un'eventuale aumento di capitale. "Non hanno alcun fondamento le notizie pubblicate oggi da un quotidiano italiano circa un possibile aumento di capitale della Fiat" afferma in una nota Simone Migliarino, responsabile Comunicazione Fiat Group.

 

 

 

 

 

Fiat chiede 5 miliardi alle banche

di Laura Galvagni

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Fiat è al lavoro per mettere nuovo fieno in cascina. A quanto si è appreso, il Lingotto è al lavoro da circa un mese per ottenere dalle banche una linea di credito sindacata fino a 5 miliardi di euro. Una disponibilità di massima a sottoscrivere fino a 1-1,5 miliardi è già stata data dai due big del credito (UniCredit e Intesa) ma altri istituti italiani dovrebbero partecipare all'operazione con importi decisamente minori. Le trattative sono a un punto conclusivo e l'operazione potrebbe essere annunciata già nei prossimi giorni. L'ammontare chiesto da Fiat è decisamente rilevante e rappresenta quindi un importante test non solo per il Lingotto ma in generale per il mercato del credito corporate in una fase di alta tensione nei rapporti tra banche e imprese. Non a caso sono stati sondati tutti i più importanti istituti stranieri che da parte loro hanno dato una disponibilità relativamente esigua.

Della partita non farebbero parte SocGen e il colosso Usa Citigroup, che ha però partecipato al finanziamento della joint venture Fiat-Tata. Per quanto riguarda le banche italiane Intesa e UniCredit potrebbero stanziare 500 milioni ciascuna per il Lingotto. Mediobanca da parte sua non avrebbe intenzione di partecipare al finanziamento della linea di credito ma concentrarsi sulla ristrutturazione del debito Fiat. Nelle prossime ore si saprà quali altre banche italiane hanno deciso di aderire alla richiesta del Lingotto. Quanto alla presenza di istituti stranieri, tra i vari nomi circolati, spicca quello di Ubs, che peraltro già sta supportando come advisor Fiat nell'operazione Chrysler. D'altra parte, va ricordato, che la banca svizzera assiste e ha assistito il Lingotto nelle sue operazioni di finanziamento fin dal 2000. Anche da Oltralpe sarebbe poi giunto l'interesse di diversi istituti. In particolare, nel novero dei potenziali candidati ci sarebbero anche Bnp Paribas e Calyon. Tra gli aspetti su cui si concentra di più l'attenzione del mercato c'è il numero di istituti che parteciperà al pool e il tasso di interesse che sarà applicato sulla linea di credito. Comunque sia resta da vedere l'uso che farà il Lingotto della somma messa a disposizione dalle banche: la linea potrebbe non essere attivata o utilizzata per operazioni straordinarie.

In particolare l'amministratore delegato Sergio Marchionne potrebbe avere deciso questa operazione o perchè prevede un ulteriore deterioramento del mercato del credito o per essere pronto a cogliere opportunità di investimento. Sul mercato, infatti, si ritiene che il memorandum siglato con Chrysler rappresenti solo una tappa intermedia per Fiat in attesa di una mossa di più ampio respiro. E tra l'altro l'accordo è già sotto attacco al Parlamento americano: gli aiuti pubblici a Detroit potrebbero essere messi in discussione se sarà formalizzata l'intesa con gli italiani. In ogni caso, sullo sfondo, resta l'ipotesi di un accordo strategico con una casa europea e in particolare con la Peugeot.

Nel frattempo, sarebbe vicina alla chiusura anche un'altra operazione di finanziamento che riguarderebbe però le attività indiane del gruppo di Torino. Sempre stando a quanto si è appreso Fiat e Tata avrebbero raccolto 510 milioni di euro a supporto della joint venture siglata a fine 2007 dai due gruppi automobilistici. Nel dettaglio, Fiat si sarebbe assicurata, grazie al sostegno di Citi, Deutsche Bank e Natixis, qualcuno ipotizza anche Bnp, circa 160 milioni di euro. Tata, dal canto suo, attingendo alla disponibilità di alcune banche locali, avrebbe raccolto circa 350 milioni. Oltre 500 milioni sarebbero dunque stati veicolati sulla joint venture indiana. Un accordo paritetico che il Lingotto ha siglato con il colosso indiano poco più di un anno fa. L'intesa era stata promossa con l'obiettivo di produrre in loco, nello stabilimento Tata di Ranjangaon, sia la Grande Punto che la Linea, dopo lo sbarco della Palio. I denari servirebbero dunque per continuare a sostenere l'approdo in forze della Fiat in India.

 

 

 

 

 

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2009-01-20

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http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html

 

 

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2009-01-20

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1

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http://www.wallstreetitalia.com/

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